| LEONTINOI 
             L'antica 
              colonia greca si trova a sud di Lentini, cittadina agricola dedita 
              alla produzione di agrumi, molto provata dal terremoto del 1693. 
              In centro al paese sorge la settecentesca Chiesa Madre 
              dedicata a S. Alfio (particolarmente venerato qui e nei paesi etnei) 
              che conserva un ipogeo paleocristiano considerato il sepolcro dei 
              S.S. Alfio, Filadelfio e Cirino ed una Vergine Odigitria bizantina 
              del IX sec. Il piccolo Museo Archeologico conserva 
              reperti provenienti dagli scavi di Leontinoi.
 LA 
              CITTA' ANTICA Raggiungibile passando per Carlentini.
 Zona abitata fin dall'età protostorica (si possono vedere le basi 
              delle capanne sulla Collina di Metapiccola, raggiungibile percorrendo 
              un sentiero sulla destra dell'ingresso al Parco Archeologico), divenne 
              meta dei Calcidesi di Naxos che nel 729 a.C. vi fondarono una colonia. 
              E' qui che nacque il filosofo Gorgia. Gli scavi hanno 
              portato alla luce resti delle mura precedute da monumentali tombe 
              a piramide. La porta siracusana costituiva l'accesso alla città. 
              Il percorso porta poi alla supposta acropoli (situata sul Colle 
              S. Mauro) ove si trovano i resti di un tempio. Lungo la salita si 
              costeggia il basamento circolare di una probabile torre di difesa. 
              Dalla cima si gode di una bella vista su Lentini e, sullo sfondo, 
              il Biviere (lago artificiale). Sulla sinistra, il 
              colle di S. Eligio ospitava la necropoli della città con le tombe 
              scavate nella roccia.
 DINTORNI 
               Case 
              del Biviere - In Contrada Biviere. Dalla stazione ferroviaria 
              di Lentini, voltare a destra e seguire l'indicazione SP 67 - Valsavoia. 
              Dove la strada si biforca sulla destra si vede il portone verde, 
              ingresso alla residenza. Vuole la leggenda che Ercole, recando 
              in dono a Cerere la pelle del leone Nemeo, si fosse innamorato di 
              questi luoghi ed avesse fatto nascere un lago che da lui avrebbe 
              preso il nome. mutato in Biviere (abbeveratoio o vivaio di pesci) 
              sotto gli Arabi. La casa sorgeva sulle rive orientali del lago, 
              bonificato intorno agli anni Trenta e ripristinato in seguito, ma 
              in dimensioni ridotte e più lontano dalla villa, Il bel giardino 
              che oggi la circonda è nato intorno al 1967 per volontà dei Principi 
              Borghese, ed è ricco di specie botaniche mediterranee tra cui spiccano 
              le yuccae, diversi tipi di palme. alberi rifiorenti (come la Jacarandà, 
              originaria del Brasile, la Parchinsonia e l'albero di Giuda), un 
              raro esemplare di Xanthorrea Arborea ed uno di Encefaloartus Horridus, 
              pianta creduta fossile e ritrovata poi viva in Tanzania. I moli 
              in pietra del vecchio porto ospitano invece una bella collezione 
              di succulente.   | SiracusaAugusta
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